HAI UN MOMENTO?

Cos’è che ti rende felice? Pensa a 3 momenti specifici in cui sei stato felice.

Fermati un momento. Non continuare a leggere. Fermati un momento e ricorda nel dettaglio 3 momenti specifici in cui sei stato felice.

Aspetta. Prenditi questo momento. Fermati e pensa con attenzione.

Fatto? Bene. A cosa hai pensato? Al momento in cui hai baciato qualcuno per la prima volta? Al momento in cui da piccolo giocavi con i tuoi genitori o con i tuoi nonni? Al momento in cui ti è nato un figlio? Al momento in cui eri in vacanza con i tuoi amici? Al momento in cui hai scoperto qualcosa? Al momento in cui hai ottenuto un aumento di stipendio? Al momento in cui hai comprato l’auto o la moto nuova? Al momento in cui hai comprato quel gioco che ti piaceva tanto? O al momento in cui sei andato a mangiare qualcosa di speciale?

Non lo so quali sono i momenti felici a cui hai pensato. Probabilmente rientrano in uno di questi o magari no. Non è importante questo. Quello che è importante è rispondere a questa domanda: cos’hanno in comune tutti questi momenti di felicità?

Fermati un momento. Non cercare subito la risposta. Le parole che stanno scritte qui sotto non vanno da nessuna parte. Stanno qui ma puoi raccoglierle veramente solo se ti fermi e rimani con la domanda per un po’. Per quanto? Tutto il tempo che ti serve.

Cosa c’è di comune in ogni momento di felicità che tu hai vissuto?

No, non perderti nella filosofia. Non tirare fuori concetti psicologici giusto per dare una risposta e toglierti dalla posizione scomoda in cui ti mette la domanda. È una posizione scomoda perché è nuova. Non rigettare il nuovo. Rimani scomodo per un po’ e scopri cosa succede a te stesso quando smetti di cercare in continuazione di accomodarti nella tua zona di comfort.

No filosofia. No trucchetti psicologici. Devi sentirlo a livello esperenziale. Cosa c’è di comune in tutti i momenti di felicità di cui hai fatto esperienza?

Ti aiuto. Cosa manca sempre nei momenti in cui non sei felice?

Dai, fai un piccolo sforzo. Non accontentarti della risposta che trovi più avanti. La risposta che trovi più avanti può entrare solo nella tua dimensione psicologica. Può essere solo l’ennesima cosa che viene gettata nel tuo cestino. Sì, perché se fai entrare sempre tutto nella tua mente senza sforzarti di decidere cosa può e cosa non può esserti di nutrimento, allora la tua mente è solo un secchio in cui chiunque passa ci butta dentro i suoi rifiuti.

È questo quello che vuoi avere nella tua mente? Vuoi che la tua mente sia una discarica sociale? Se la tua mente è una discarica, l’unica direzione che può prendere il tuo corpo è quella di infettarsi.

I rifiuti che produci devi espellerli, non puoi nasconderli sotto il tappeto perché dopo un po’ l’aria che circola dentro di te diventa nauseabonda. Vero o no? Vero o no che la tua mente ti trascina via sempre nei posti in cui non vorresti essere e più provi ad allontanarti da quei pensieri che non ti piacciono e più sono presenti. Vero o no che diventano un pensiero fisso che ti porta alla nausea. Vero o no che ti ritrovi a cercare di spegnere la mente perché non riesci mai a stare in silenzio e in pace con te stesso o te stessa? Vero o no che c’è un chiacchiericcio continuo involontario? È tua la mente, sarà arrivato il momento di usarla volontariamente?

La tua mano è ferma quando non la usi. Se decidi di prendere un bicchiere, prendi un bicchiere. E poi la riposi. Tutto il tuo corpo è così. Perché la tua mente non dovrebbe essere uguale? Ci ricaschi ogni volta. Non potresti usare la tua mano come vuoi se ti identificassi con lei. La puoi usare come vuoi solo perché senti che è tua. E la tua mente? Senti che è tua? No, non è vero. Lo dici ma non lo senti. Tu non senti che la tua mente è tua. Tu senti di essere la tua mente. Ecco perché non riesci a usarla come vuoi.

Ma torniamo al momento felice. Cos’ha di comune ogni momento felice che hai vissuto?

Se hai sete, qual è la cosa che ti rende felice? Un bicchiere d’acqua. Un semplice bicchiere d’acqua.

E se non hai sete? Il bicchiere d’acqua ti rende felice? No. È lo stesso bicchiere d’acqua ma tu non sei più felice. Quindi non è il bicchiere d’acqua a renderti felice.

Cos’è che ti rende felice?

Hai baciato quell’uomo o quella donna e ti sei sentito al settimo cielo. Eri felicissimo. Ma dopo un po’ di tempo baciare quello stesso uomo o quella stessa donna era diventato un peso. Vero o no? Stesso uomo. Stessa donna. Ma tu non eri più felice di baciarlo o di baciarla. Quindi non è l’altro che ti rende felice.

Cos’è allora che ti rende felice? Cosa c’è di comune in ogni momento di felicità che hai vissuto?

Ogni volta che sei stato felice, ogni volta che sei stata felice, è successa sempre la stessa semplice cosa: tu volevi ciò che stava lì davanti a te. Desideravi qualcosa che in quel momento potevi avere.

QUANDO CIÒ CHE HAI A DISPOSIZIONE NEL MOMENTO È CIÒ CHE VUOI IN QUEL MOMENTO, TU SEI FELICE.

Se in questo momento hai ciò che vuoi, in questo momento sei felice.

Hai chiaro cos’è questo momento. Non parlo di questo minuto. Non parlo di questo secondo. Ti sto parlando di questo momento.

Sto parlando di questo momento. Lo senti questo momento. Ascoltami. Non ti sto parlando di un altro momento. Ti sto parlando di questo momento.

Questo momento è unico. Lo senti. Non parlo di un altro momento. Parlo di questo momento. Questo momento è unico. Vero o no che è unico? Non c’è mai stato prima e non ci sarà mai più! È la prima volta che sei in questo momento ed è anche l’ultima. Vero o no?

Non dire sì automaticamente. Non rispondere con la tua mente logica. Sentilo. Senti questo momento. Chiudi gli occhi e senti questo momento.

Lo senti che questo momento è unico? Non ti sto parlando di un altro momento. Ti sto parlando di questo momento. Lo senti che questo momento è unico e irripetibile?

Se lo senti, dimmi una cosa: può essere diverso da com’è questo momento? Se in questo momento hai il telefono in mano, puoi non avere in questo momento il telefono in mano?

Rispondimi. Risponditi. Può essere diverso questo momento. Non parlo di un altro momento. Parlo di questo momento. Il prossimo? Mille possibilità. Ma questo momento? È unico. Vero o no? Tutto quello che esiste in questo momento è l’unica cosa che può esistere. Vero o no?

Ti sto parlando di questo momento. Non di un altro. Non entrare nella tua mente alla ricerca di altri momenti, è immaginazione. Ti sto parlando di questo momento. Lo senti che è unico. Sei d’accordo con me che questo momento è unico. Dopo? Mille possibilità. Ma in questo momento niente può essere diverso. Sei d’accordo? Sei d’accordo che questo momento è unico?

Se sei d’accordo che questo momento è unico. Allora questo momento è anche inevitabile. Vero o no? Ti sto parlando di questo momento. Non di un altro momento. Ti sto parlando di questo momento. Questo momento è unico e inevitabile. Vero o no? Il prossimo? Mille possibilità. Ma questo è inevitabile.

È inevitabile questo momento. Tutto ciò che esiste in questo momento è tutto ciò che è possibile. Nient’altro è possibile. Vero o no? Se sei a Roma è così. Se sei a Milano è così. E a New York? Anche a New York questo momento è inevitabile. E sulla luna? Anche sulla luna questo momento è unico e inevitabile. E in un’altra galassia? Anche in un’altra galassia è inevitabile. E in un altro universo? Uguale. Le leggi fisiche possono cambiare ma ciò che esiste in questo momento è tutto ciò che esiste in questo momento.

QUESTO MOMENTO È INEVITABILE

Riesci ad accettare che questo momento è inevitabile? Che vuol dire accettare? Vuol dire che decidi che le cose ti stanno bene così come sono. Vero o no? Quando finalmente accetti una situazione, significa che volontariamente hai detto a te stesso: mi sta bene così! Vero o no?

E come ti senti quando accetti qualcosa? Non ti sto parlando di rassegnazione. La rassegnazione è passiva e quando ti rassegni stai più male di prima perché ti senti totalmente impotente e in balia della situazione. Ti sto parlando di quando accetti una situazione. È un atto volontario. Come ti senti? Ti senti pronto ad affrontare attivamente ciò che hai davanti. Vero o no?

E quando ti senti pronto qual è il tuo stato interiore? Sei sofferente o sei felice?

Sei felice. Quanto accetti qualcosa non c’è più spazio per la sofferenza. Vero o no? Non parlo di quando accetti qualcosa mentalmente, quella si chiama rassegnazione. Ti sto parlando di quando accetti qualcosa con tutto te stesso. Quando accetti qualcosa con tutto te stesso non c’è spazio per la sofferenza. Sei felice al 100%.

Da dove viene la sofferenza? Dal rifiuto. Le cose sono in un certo modo ma tu non l’accetti. La tua mente si oppone e cerca di andare da un’altra parte. Ma non esiste un’altra parte. Esiste solo questo momento.

Il passato è solo il ricordo nel presente. Il futuro è solo l’immaginazione nel presente. Lo senti? Non esiste il passato o il futuro se non in questo momento. Vero o no? Puoi ricordare il passato solo in questo momento. Puoi immaginare il futuro solo in questo momento. Vero o no?

Esiste solo questo momento. Non esiste mai un altro momento. Esiste solo questo momento. E se tu vuoi stare in un altro perché rifiuti questo? Non puoi stare in un altro perché non esiste un altro momento. Non lo dico io. È così che funziona l’esistenza. Lo senti?

Se vuoi stare in un altro momento devi identificarti con la tua mente e illuderti di entrare nel passato o nel futuro. Illuderti, perché non puoi entrare da nessuna parte, tu puoi essere solo in questo momento. E se ti convinci di poter essere in un altro momento ti sei staccato dalla vita. Lo vedi? Più sei lontano dalla vita e più soffri. Più rifiuti l’inevitabilità di questo momento e più rifiuti la vita stessa e più soffri.

Tu sei fatto per vivere e la tua sofferenza è generata solo ed esclusivamente dal fatto che, per paura di soffrire, cerchi di scappare dalla vita. Più cerchi di non soffrire e più soffri! Vero o no?

Più cerchi di evitare le cose che ti fanno soffrire e più te le ritrovi addosso! Vero o no?

Se continui a rifiutare la vita, soffri. Vuoi essere felice? Accetta la vita dentro di te. Non devi cercare la vita. Tu sei la vita. Devi solo accordare la tua mente con l’esistenza.

Ora la tua mente è sempre in cerca di un nuovo sogno. Lo vedi? Devi accordarla con questo momento. Devi accettare che questo momento è inevitabile e rinascere all’esistenza. Quando esisti pienamente e sei presente a te stesso, quando esisti in questo momento, sei felice.

Questa è la base di partenza. Non è un punto di arrivo. La felicità non è il più grande risultato che puoi raggiungere nella tua vita. La felicità è il punto di partenza.

Se non sei felice in questo momento, non puoi neanche goderti la colazione. Non puoi goderti nulla se non sei felice. Vero o no?

Senza felicità non c’è vita. Senza felicità c’è sofferenza. La sofferenza esiste solo quando rifiuti questo momento inevitabile e inevitabilmente ti allontani dalla vita rifugiandoti in un mondo di sogni e illusioni.

Accetta questo momento e, qualunque cosa esiste, è esattamente ciò che vuoi.

Quando ciò che hai a disposizione è ciò che vuoi, tu sei felice. E quando sei felice, sei al massimo del tuo potenziale e puoi iniziare a usarti al meglio di te stesso.

Vuoi essere sempre felice? Accetta questo momento e usalo sempre al meglio, perché non ne esiste un altro.

Vuoi costruire il tuo futuro? Devi farlo ora. E se devi costruire il tuo futuro ora, ora è bene che tu sia felice. Perché se ora soffri per paura di quello che accadrà o soffri perché porti rancore per qualcosa che è successa in passato, allora non puoi costruire nulla. Sei da un’altra parte e non puoi fare nulla di reale. Puoi costruire qualcosa solo quando sei d’accordo con questo momento.

IMPARARE AD ACCORDARSI

Tutto quello che hai fatto nelle fasi di negoziazione collaborativa aveva solo uno scopo: arrivare alla fase 7, la fase di accordo.

Cosa significa essere in accordo? Significa essere esattamente sulla stessa frequenza. Significa avere realmente la possibilità di comunicare. Significa che se chiedi una cosa viene fatta.

Quindi il tuo obiettivo di base è accordare la tua mente e il tuo corpo. È fare in modo che se la mente dà una direzione il corpo la segue senza creare problemi. La stessa identica cosa è ciò che vuoi ottenere in una negoziazione collaborativa: vuoi che chi hai davanti riesca a vedere chiaramente cosa vuole e sia pronto a fare ciò che è necessario per ottenerlo.

Sei giunto alla fine del percorso. Ci sei quasi ma non hai ancora finito. Devi verificare che effettivamente siete in accordo. Devi verificare che lui è in accordo dentro di sé. Che non ritratterà, non cambierà idea, non avrà rimorsi o soprattutto non ti dirà: “ok, ci penso”.

Se vuole pensarci significa che non è riuscito a chiarire qualcosa. Ma se non hai chiaro qualcosa è inutile pensarci su. Il pensiero ricicla solo ciò che già sai: quindi se sai qualcosa in modo confuso e ci pensi su per 1 anno, l’unico risultato reale è che fra 1 anno sarai ancora confuso. Lo sai che è così, non ti sto dicendo nulla di nuovo. Ti sto solo facendo osservare come funziona.

È inutile rimuginare, servono nuovi punti di vista e tu sei lì per offrirli. Se ci sono dubbi, devi affrontarli subito.

NON FARE FINTA CHE NON C’È NESSUN ELEFANTE NELLA STANZA

C’è! È lì, lo vedi. L’altro lo vede. Non girarti dall’altra parte. Se c’è un elefante davanti la porta come puoi aprirla e uscire?

Ripercorri tutte le fasi e verifica con lui che non c’è nessun dubbio. Se viene fuori un dubbio, ricomincia da capo con le domande e rifai tutto dall’inizio.

Non deve finire la conversazione con te senza un intento chiaro sul suo futuro: o sì, sono pronto; oppure no, grazie non fa per me. Deve esserci chiarezza. Se hai diradato la nebbia la collaborazione è assicurata: o comincia a lavorare con te per andare insieme in una direzione precisa oppure ti saluta e non ti fa perdere tempo. In qualsiasi caso sta collaborando al tuo progetto.

Aiuta chi incontri a prendere in mano la sua vita e solleverà anche la tua.

Impara da oggi stesso a farlo.

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