IL VERO MOTIVO (ASSOLUTAMENTE NON SEGRETO MA CHE TU NON VUOI VEDERE) PER CUI TI SENTI SEMPRE BLOCCATO

Quando sei bloccato in un determinato punto della tua vita, significa che sei povero: non hai la ricchezza necessaria per comprare il biglietto che ti permette di volare via dalle 4 mura che ti imprigionano.

Quando sei povero, non hai la capacità necessaria per realizzare ciò che vuoi. Le competenze che possiedi non ti permettono di realizzare ciò che vuoi.

Ora, la povertà non è un concetto legato ai soldi in modo esclusivo. E questo è l’errore di interpretazione più grande che fanno proprio i poveri. I poveri credono che la loro condizione è determinata solo da quanti soldi hanno. E così credono che i soldi sono un evento magico: credono che se hanno tanti soldi la loro vita automaticamente diventa come la vogliono e credono che i soldi gli devono essere dati per volontà di un ordine superiore perché non è possibile produrli.

Detto in modo diverso, i poveri si raccontano da una parte che senza soldi la loro vita è una merda e dall’altra che loro non hanno nessun potere per avere i soldi che vorrebbero. Ecco spiegato perché la vita dei poveri è così brutta: vogliono una cosa ma sono convinti di non poter fare nulla per averla. E, ogni volta che non puoi avere ciò che vuoi, la tua vita diventa un inferno.

Ma questo inferno non è creato dai ricchi cattivoni: ognuno crea la propria condizione con le sue stesse mani. E, se hai una mentalità da povero, le tue mani possono costruire solo un inferno. Cos’è un inferno? È un luogo dove tutto si ripete esattamente allo stesso modo per l’eternità. Quando sei convinto di non avere nessun potere per cambiare la tua vita, cosa succede? Semplice, la tua vita si ripete incessantemente uguale, giorno dopo giorno. Ecco il tuo inferno.

La povertà non è legata ai soldi. I soldi sono solo uno dei tanti modi in cui si manifesta l’essere povero. Ma quello che è povero, appunto, è l’essere. Se sei una persona che non ha la capacità di cambiare la situazione in cui sei in quella che vuoi: sei povero. E tranquillo, il 95% della popolazione mondiale ti fa compagnia.

LA POVERTÀ È LA MANCANZA DI CAPACITÀ DI TRASFORMARE LA SITUAZIONE IN CUI SEI IN QUELLA CHE VUOI

Ora, se invece tu credi che la povertà è mancanza di soldi e per te i soldi sono un evento magico che non comprendi come funziona, ecco che non puoi lavorare per sviluppare la tua capacità: non puoi lavorare per arricchirti.

Non puoi lavorare per arricchirti perché, senza che te ne accorgi, tu fai di tutto per rimanere povero. Cosa significa? Che tu vuoi avere ragione invece di essere ricco.

Solo i poveri vogliono avere ragione, sai perché? Perché sono convinti che ciò che loro sanno è più importante di ciò che non sanno. I poveri credono sempre di sapere tutto. I poveri sono convinti che, se non ottengono quello che vogliono, è per colpa di qualcun’altro e mai di se stessi, perché sono convinti di sapere tutto. Un povero ha un ego molto forte e non vuole mai mettersi in discussione perché è convinto che ciò che sa lui è vero.

Ora, visto che tu, esattamente come me, all’interno di questo universo conti quanto un pelo di cazzo quando regna bastoni, ti sembra plausibile che quello che tu sai è più importante di quello che non sai? Ti sembra plausibile che, se quello che accade non è quello che vuoi, la colpa è di ciò che accade invece del fatto che magari tu non hai ragione? Ti sembra plausibile che quello che tu vuoi deve sempre essere più importante e giusto di quello che vogliono gli altri?

Se ti sembra plausibile, ecco spiegato perché sei povero: pretendi sempre e solo che gli altri facciano per te quello che desideri e non ti occupi mai di vedere di cosa hanno bisogno gli altri. 

Traduco: vuoi che il mondo diventi come tu credi debba essere invece di offrire al mondo ciò che chiede realmente.

Ritraduco: vuoi imporre agli altri te stesso invece di metterti al loro servizio.

Riritraduco: vuoi avere ragione e chi la pensa diversamente da te e vuole cose diverse da te deve essere ghettizzato ed eliminato.

Ririritraduco: tu non vuoi cambiare una virgola di ciò che pensi e che fai perché ti senti il più importante dell’universo e vuoi che tutti si inginocchino davanti a te e facciano ciò che chiedi.

Riririritraduco: ti racconti di essere perfetto e quindi non lavori per sviluppare nessuna competenza che possa portare vantaggio a chi sta intorno a te ma vuoi solo prendere da chi sta intorno a te perché senti che tutto ti è dovuto.

I POVERI RESTANO POVERI PERCHÉ CREDONO DI ESSERE GIUSTI COSÌ COME SONO E QUINDI NON LAVORANO MAI PER SVILUPPARE NUOVE COMPETENZE

Se vuoi diventare ricco deve fare una semplice cosa: lavorare ogni giorno per sviluppare competenze uniche e straordinarie che aiutano realmente le persone intorno a te.

Analizziamo un attimo la frase “lavorare ogni giorno per sviluppare competenze uniche e straordinarie che aiutano realmente le persone intorno a te.”

Analizziamola, perché lo so che già ti sei cagato sotto solo a sentirla. Ma è un bene se ti sei cagato sotto, perché significa che per te c’è ancora speranza, c’è ancora un cuore che batte che non si è completamente atrofizzato a furia di rimanere insensibile a ciò che accade realmente nella tua vita prestando attenzione solo a ciò che accade nella tua immaginazione.

LAVORARE 

Lavorare significa utilizzare le tue energie per seguire una direzione. Da qui nasce il concetto di scopo: senza uno scopo, non puoi seguire una direzione e, senza una direzione, non puoi lavorare. 

Per questo ti senti sempre svuotato, perché consumi le tue energie in pura perdita: passano le tue giornate e tu rimani bloccato sempre nello stesso punto. E una vocina ti dice che il tempo che hai a disposizione passa senza tornare mai più ma tu cerchi di non ascoltarla per non vedere che stai sprecando la tua più grande risorsa senza farci nulla.

Se il tempo passa e tu non ti muovi in una nuova direzione, significa che non stai lavorando.

OGNI GIORNO

Ogni giorno significa “utilizza ogni momento che hai a disposizione”. Lavorare ogni giorno significa utilizzare volontariamente tutto il tempo che hai per arrivare dove vuoi tu, per realizzare chi vuoi essere.

Ora, sicuramente tu mi dirai: “sì, sono d’accordo ma il mio problema è che non ho uno scopo chiaro”. E io ti dirò: “no, il tuo problema è un altro: tu sei il tuo problema”.

Sì, qui lo dico e qui lo ribadisco, perché so quello che sto dicendo. Tu sei il tuo problema. Il tuo voler aver ragione è il tuo problema, perché vuoi essere altro ma allo stesso tempo difendi con le unghie e con i denti chi sei oggi. E così non potrai mai realizzare chi vuoi essere domani perché chi sei oggi ti sta impedendo di lavorare per farlo.

E perché te lo impedisce? Perché chi sei oggi è esattamente chi eri ieri. Non puoi cambiare realmente senza un lavoro. Non puoi cambiare se non prendi una direzione diversa. E tu non la prendi perché sei bloccato dentro i tuoi limiti, sei prigioniero dell’immagine che hai di te stesso: “è il mio carattere, sono sempre stato così, è colpa dei miei genitori, io credo che il mondo dovrebbe essere così e via”. Sei bloccato in dei limiti immaginari che per te sono diventati così concreti da non farti più muovere di un centimetro. Vero o no?! Vero!

Vero o no che, per quante cose sono cambiate fuori, tu continui ad avere lo stesso atteggiamento che hai da anni nei confronti della vita? Vero o no che continui a portare avanti sempre le stesse convinzioni che ti hanno infilato in testa anni fa? Vero o no che continui a raccontarti in continuazione cosa tu puoi e cosa non puoi fare? Vero!

L’unico scopo per te importante è quello di superare i tuoi limiti. Oggi sei bloccato nei tuoi limiti (le tue credenze e le tue abitudini) e per questo ti muovi in cerchio e puntualmente ti ritrovi dopo un po’ sempre nello stesso punto, indipendentemente da cosa provi a fare fuori. E così ti convinci che il problema è il fuori e diventi socialista.

Il problema non è mai fuori, il problema è sempre dentro.

Il problema sono i tuoi limiti. E lavorare significa superare i tuoi limiti. Appena ne superi uno, immediatamente hai preso una nuova direzione che non hai mai seguito prima. Appena ne superi uno, sei uscito dalla ruota del criceto e hai iniziato a cambiare la tua situazione.

Il tuo scopo deve essere quello di superare i tuoi limiti. Altrimenti la tua vita non può andare avanti ma può solo ripetersi uguale per l’eternità.

Ma per lavorare veramente devi darti una data di scadenza. Se ti dici solo che vuoi iniziare a fare qualcosa, non succederà mai nulla. 

L’inizio è metà dell’opera: appunto, è e rimarrà sempre un’opera incompiuta. Quante volte inizi a fare cose che poi non finisci perché ti metti a fare altro? E questo altro è solo roba che ti è arrivata addosso e tu ti sei lasciato trascinare tralasciando quello che stavi facendo.

Come mai succede? Per il semplice fatto che non ti dai una data di scadenza. E così tutto ciò che fai si trasforma sempre in un sogno perché non ti organizzi mai realmente per portarlo a termine.

Appena ti dai una data di scadenza, immediatamente e automaticamente inizi a organizzarti. Immediatamente vedi che ci sono cose che devi smettere di fare perché rubano solo tempo a ciò che vuoi realizzare. Immediatamente vedi che hai bisogno di aiuto per riuscire a realizzare ciò che vuoi entro la data di scadenza che hai prefissato. Immediatamente vedi che le tue conoscenze non sono sufficienti per ottenere il risultato entro la data stabilita e inizi a cercare informazioni utili al tuo scopo. Immediatamente crei una lista di priorità e hai la forza di dire no a tutto quello che può mettere in difficoltà la realizzazione della tua lista.

PER SVILUPPARE 

Sviluppare significa “portare alla reale dimensione”. Quando parli di una pellicola cinematografica, dici che va sviluppata per avere le immagini che vedi al cinema. Quando parli di un progetto di una casa, dici che va sviluppato per avere una casa abitabile e non un modellino per formiche. Quando parli di un seme, dici che va sviluppato per fare un albero. Quando parli di un albero, dici che va sviluppato per diventare maturo e dare frutto. Quando parli di un bambino, dici che deve svilupparsi per essere un adulto.

Ora, tu sai benissimo che se non fai un’azione adeguata, nulla si svilupperà per conto suo. La pellicola non si svilupperà da sola. Il progetto di una casa non si svilupperà da solo. Un seme non si svilupperà se lasciato fuori dal terreno. Un albero non si svilupperà se non verrà nutrito. E così, nello stesso modo, un bambino non si svilupperà se non ci sarà un lavoro.

L’unica differenza tra lo sviluppo di un bambino e il resto che ho citato è che, per sviluppare realmente la coscienza di un essere umano, serve un lavoro volontario. 

La coscienza non può svilupparsi inconsciamente. Con buona pace di tutti i socialisti che vogliono sempre creare una società giusta che renderà gli uomini giusti, che vogliono creare una coscienza sociale che sveglierà la coscienza dei singoli. È una follia che porta sempre conseguenze drammatiche ovunque viene messa in pratica.

La verità è che, se vuoi sviluppare realmente te stesso, devi farlo tu. Nessun altro. Il tuo livello di sviluppo, il tuo livello di realizzazione, dipende al 100% da te e da nient’altro. Sempre con buona pace dei socialisti che accusano sempre qualcun altro della loro misera condizione.

COMPETENZE 

Competenza ha la stessa radice etimologica di competere e competizione. E ora voglio svelarti una cosa clamorosa: competere viene dal latino cum=insieme e petere=andare, dirigersi. 

Colpo di scena! Competizione significa lavorare insieme per un risultato comune. Il senso profondo di competere è quello di collaborare. 

Con buona pace del 95% della popolazione mondiale che non capisce un cazzo.

Quindi le competenze sono ciò che tu puoi mettere sul piatto per aiutare te stesso e gli altri ad andare in una certa direzione.

Il mercato è un luogo in cui si scambiano competenze. E oggi, grazie al denaro, si scambiano competenze per denaro. Il che significa solamente che si velocizza la capacità di realizzare risultati perché puoi scambiare le tue competenze con qualcuno che ne ha bisogno e in cambio ricevere soldi.

Tradotto: anche se lui non ha competenze che ti possono aiutare in modo diretto, ti può dare dei soldi che tu puoi usare sul mercato per andare ad acquistare le competenze che servono a te per il tuo progetto.

Ritraduco: nel mercato tu offri una competenza che porta una soluzione a un problema specifico mentre chi compra offre i soldi che sono una soluzione a un problema non specifico. Permettendoti così di andare poi a comprarti la soluzione per te adeguata rispetto al tuo progetto di vita individuale.

Sempre con buona pace dei socialisti che ci vogliono tutti uguali e che sono convinti si può organizzare in modo più efficiente il mercato con la pianificazione centralizzata dell’Economia da parte dello Stato. Se hai compreso un minimo quello che ho scritto, ti è chiaro che dove c’è pianificazione economica centralizzata non può esserci mercato, perché un mercato può esistere solo dove ci sono individui con progetti e desideri personali. E, dove non c’è mercato, non ci può essere ricchezza. 

Ecco spiegato perché tutti i Paesi socialisti sono poveri, ovviamente escludendo chi è al potere che si arricchisce sulla pelle del popolo ignorante.

UNICHE

Ma se vuoi arricchirti non basta che sviluppi competenze, per avere valore devono essere per prima cosa uniche.

Uniche significa che sei solo tu a proporle sul mercato in cui ti trovi. Che può anche essere semplicemente il tuo quartiere. 

Uniche significa che hai sviluppato competenze specializzate che superano i limiti tuoi e di chi ti sta intorno permettendoti di ottenere risultati unici, cioè risultati che non si possono ottenere con altre competenze.

Avere competenze uniche significa essere la soluzione a un problema specifico che nessuno ha nel gruppo di persone con cui sei in contatto.

E STRAORDINARIE

Straordinarie significa “fuori dall’ordinario”, il che è una naturale conseguenza di sviluppare competenze uniche. Se sono uniche, automaticamente sono straordinarie perché non sono normalmente a disposizione di tutti. E quindi permettono di raggiungere risultati considerati straordinari perché, fino a quel momento, nessuno aveva mostrato la capacità di produrli.

Per avere competenze uniche e straordinarie non devi essere Dio, devi semplicemente smettere di essere socialista amante del pensiero unico e di un senso malato di uguaglianza che riduce ogni individuo a non valere un cazzo e iniziare a fare azioni differenti, fuori dall’ordinario, rispetto a quelle che hai sempre fatto.

E, dato che sei cresciuto in un mondo socialista che vuole la società come unico valore supremo contro la libertà individuale, quindi vuole un’ideologia sociale a cui tutti gli individui devono sacrificare i loro desideri individuali e fare mea culpa di esistere, ecco che fare azioni straordinarie si traduce con: se vuoi un risultato diverso da quello che ottiene la maggioranza semplicemente fai l’opposto di ciò che fa la maggioranza.

Perché la maggioranza non capisce un cazzo.

CHE AIUTANO

Se sviluppi la competenza suprema di tirarti le seghe, se diventi il Super Sayan delle pippe mentali, allora le tue competenze non hanno valore.  Le competenze hanno valore solo se aiutano gli altri.

Quando pensi solo ed esclusivamente ai cazzi tuoi e ai tuoi diritti, ecco che neanche comprendi il concetto stesso di sviluppare competenze. Per te il lavoro è qualcosa che fai come sacrificio per uno stipendio e ti deve essere garantito per diritto. Tu credi che i soldi sono magici e ci deve essere papà Stato che difende i tuoi diritti togliendoli ai ricchi cattivoni per darli a te che ne hai bisogno.

Ecco, ti svelo un segreto: Babbo Natale non esiste.

I soldi che sono nelle tasche delle persone vanno solo dove ci sono competenze che possono dargli la soluzione migliore del momento ai loro problemi. E non sta a te decidere quali sono i problemi giusti o sbagliati che una persona deve vivere. Sempre con buona pace dei socialisti.

A te sta metterti al servizio di chi ti sta intorno per individuare un problema e sviluppare le competenze uniche e straordinarie che lo risolvono. Se fai questo, automaticamente diventi ricco.

E, se hai capito cosa ho detto, comprendi che la competenza fondamentale che devi sviluppare è quella di vendere. Perché vendere significa saper ascoltare gli altri, sapergli mostrare opzioni che loro non conoscono e che sono per loro interessanti e motivarli ad agire per ottenere un risultato che non hanno mai ottenuto prima.

Senza la vendita non esiste crescita. E, sempre con buona pace dei socialisti, i Paesi dove lo Stato decide cosa si può o non si può fare sul mercato, sono Paesi che restano poveri e non crescono perché la vendita viene vista come il male e quindi le persone comprano e basta.

Traduco: se devi essere uguale agli altri, anche i tuoi bisogni devono essere uguali, quindi un venditore è sicuramente uno che ti sta truffando perché tu non vuoi altro da quello che hai sempre avuto, al massimo ne vuoi di più, e quindi vai e lo compri da solo senza che nessuno ti guidi nelle tue scelte.

Peccato che le tue scelte sono totalmente condizionate dallo Stato che decide cosa puoi o non puoi fare. E ancora più peccato che così tu non puoi crescere perché, per definizione, tu non devi volere nulla di diverso da quello che la morale sociale dice.

Ritraduco: ti hanno convinto che i soldi e la vendita sono il male dell’umanità mentre sono l’unica cosa che ti rende libero. Se non sviluppi la competenza di vendere le soluzioni che hai in mano a chi ne ha bisogno, il mondo non risolve i suoi problemi, i tuoi vicini non risolvono i loro problemi, tu non risolvi i tuoi problemi. Tu rimani il problema di te stesso mentre giochi a fare la guerra dei poveri accusando gli altri di respirare la tua aria.

REALMENTE 

Queste promesse di aiuto non possono essere vuote, altrimenti fai il socialista ed entri in politica.

Le tue competenze devono risolvere problemi veri, non quelli decisi dal politicante di turno che impone la sua morale. Ovunque vengono fatte leggi in base alla morale, immediatamente si crea il mercato nero. C’è un motivo: le persone hanno problemi reali che non risolvono con soluzioni immaginarie.

Per risolvere realmente i tuoi problemi e quelli degli altri, devi studiare, indagare, osservare e comprendere come veramente funzionano le cose e non chiuderti nella tua ragione limitata a fare la lotta con i mulini a vento.

Il tuo obiettivo principale è quello di liberarti ogni giorno sempre più tempo da dedicare a scoprire come funziona realmente la realtà (non dico studiare perché altrimenti pensi a quello che hai fatto per 20 anni a scuola e non c’entra nulla. Non hai mai studiato a scuola, a scuola sei solo stato indottrinato a imparare a memoria quello che ti diceva l’autorità per prendere un buon voto ed essere accettato dalla società. A scuola sei stato lobotomizzato e reso una pecora).

Più tempo dedichi a scoprire come funzionano realmente i processi che governano te e tutto ciò che ti circonda e più puoi imparare a fare azioni straordinarie di livello superiore che ti permettono di ottenere sempre di più con minor sforzo.

Il tuo corpo sai benissimo che funziona così: più lo alleni in una determinata disciplina e più riesce a ottenere risultati superiori sforzandosi sempre meno. Vero o no?! Vero!

Anche la tua mente funziona così ma tu non la alleni mai e così sta in uno stato di forma schifoso e l’unica cosa che riesce a fare è rimanere ancorata alle sue convinzioni, come un mega ciccione che l’unica cosa che riesce a fare è stare spalmato sul divano a imbrattarsi la canottiera con il sugo della pizza.

LE PERSONE 

Le persone sono il punto fondamentale: se vuoi aumentare il tuo benessere, hai bisogno dell’aiuto degli altri. Da solo difficilmente riesci anche solo a pulirti il culo.

Quando ti metti in testa che gli altri sono un ostacolo, sei finito prima di iniziare. Gli altri sono l’unico mezzo che hai per aumentare il tuo benessere. Non puoi prepararti neanche una cena decente senza l’aiuto di chi ti sta intorno oggi è di chi ci è stato ieri, anche di chi c’era prima ancora che tu nascessi.

Ora, è importante che hai chiaro che sto parlando del benessere materiale, che comunque è fondamentale se non vuoi vivere sotto i ponti. Ma il benessere materiale non è la felicità, come la felicità non è il benessere materiale.

Se, come la maggioranza, confondi le due cose, non solo sei sempre infelice ma non sei neanche in grado di produrre un granché di benessere materiale.

La felicità non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Se tu sei infelice e pretendi dagli altri che ti rendano felice, rimarrai infelice. Lo sai, funziona sempre così, anche nella relazione di coppia più banale.

La felicità è uno stato di benessere interiore: cioè uno stato in cui la tua mente e il tuo corpo non ti sono di ostacolo ma sono al tuo servizio. Il benessere materiale è ciò che puoi realizzare nella tua vita utilizzando te stesso. 

La tua felicità dipende al 100% da te, perché sei tu che puoi decidere come sperimentare ogni cosa ti accade, sei tu che puoi decidere di vedere opportunità o solo fregature, sei tu che puoi decidere di lavorare con ciò che hai invece di lamentarti continuamente di ciò che non hai.

Mentre il benessere materiale dipende da te solo nella misura in cui ciò che fai è di aiuto agli altri. Più ciò che fai aiuta gli altri ad aumentare il loro benessere e più ha valore. Più aiuti gli altri a vivere una vita di livello superiore e più la tua vita sale di livello.

Questo significa che le tue competenze specifiche devono costruirsi in base a ciò che gli altri stanno cercando e non in base a ciò che piace a te o che tu credi essere giusto.

Se non vuoi servire gli altri nella vita, allora devi accettare che non servi. E nessuno vuole avere qualcosa a che fare con qualcuno che non serve. Per questo sei povero, non perché i ricchi cattivoni ti tengono schiavo.

INTORNO A TE 

E arriviamo al punto clou: tutto questo, per essere reale, devi farlo in relazione a persone con cui puoi entrare in contatto. Se sviluppi competenze che servono a chi sta dalla parte opposta del mondo e tu rimani poi nella tua cameretta, le tue competenze valgono quanto la carta da culo. Che è più o meno quanto valgono le tue idee, quelle che cerchi di inventarti di sana pianta per sentirti superiore e più importante degli altri. 

Sì, lo so che lo fai perché ti senti di non valere nulla. Ma ti hanno ingannato. Tu hai un valore enorme ma solo se usi le tue capacità per aiutare chi ha bisogno di te ed è pronto a pagare per avere ciò che offri. Perché ovviamente, se non è disposto a pagare, allora significa che quello che gli offri per lui non ha valore. Sempre con buona pace dei socialisti che dicono che i ricchi (ma in realtà tutti) non vogliono pagare le tasse perché si vogliono tenere i soldi per loro. Peccato che le stesse persone poi usano questi soldi per comprare ciò che vogliono e, ovviamente, danno via senza problemi i loro soldi. Sono addirittura molto felici di farlo. 

Vero o no?! Vero o no che quando compri qualcosa che ti interessa sei felicissimo di pagare mentre ti rode pagare anche un solo euro di tasse? Sarà perché ti obbligano a comprare qualcosa che per te non ha valore? No ti pare! 

Se non ti pagano tanto per ciò che offri, significa che ciò che offri agli altri vale poco oppure che hai paura di vendere. Non c’è altro da dire. Se chiedi di essere pagato di più e non ti pagano, allora per certo quello che offri vale poco.

Se vuoi diventare ricco devi metterti a lavorare ogni giorno per sviluppare competenze uniche e straordinarie che aiutano realmente le persone intorno a te.

Non è più difficile di così. Se non lo fai. Se accampi scuse e giustificazioni. Se accusi gli altri e ti lamenti. Se ti racconti costantemente che tu hai ragione e gli altri torto. Allora semplicemente ti stai nascondendo dal fatto che tu credi di non valere nulla e hai zero fiducia nel tuo potere personale.

Ma questa è un’altra storia e di come si sviluppa la fiducia in te stesso in caso ne parleremo un’altra volta. Di certo, se sei riuscito a fare silenzio interiormente e ad ascoltare realmente quello che ho scritto, una chiave di come si sviluppa la fiducia in te stesso già te l’ho data:

Devi lavorare ogni giorno.

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