IL SAPERE MAGICO

Qualche anno fa, a dir il vero, un bel po’ di anni fa (avevo ancora i capelli), ero a casa di un mio amico e stavamo chiacchierando. O, per meglio dire, parlavamo della vita e tutto il resto. Ero adolescente quando ha iniziato a diventare costante in me la domanda: come si fa a essere felici? Perché momenti di gioia ne ho avuti tanti e ho visto tante persone averne ma poi vedevo sempre anche l’opposto. E mi ha sempre fatto strano. Avevo la netta sensazione che essere felice fosse una cosa diversa. E quindi fin da adolescente mi interrogavo su quale fosse la strada da seguire per raggiungere la felicità.

Dato che per trovare la strada giusta devi scartare quelle sbagliate, ovviamente ho imboccato la direzione opposta: è la vita, funziona così. Dopo aver cercato di comprendere l’universo ho capito di essere troppo piccolo per metterlo tutto dentro di me e allora ho iniziato a studiare me stesso, con la piccola speranza di essere un giorno capace di contenere almeno ciò che io sono.

Quindi dicevo: ero con questo mio amico e si parlava di noi, della nostra vita, di come ci sentivamo. E, a un certo punto, eravamo arrivati a parlare del famoso discorso: beata ignoranza. Un discorso che viene sempre fuori quando si cerca di togliere qualche velo e vedere meglio, perché all’inizio fa sempre male guardare più da vicino, accendere la luce, la messa a fuoco richiede un tempo e in quel tempo gli occhi fanno male. E visto che oggi c’è la tendenza a evitare il dolore, molti cadono nell’illusione che NON sapere ti fa vivere meglio.

Ecco, a tutti loro dico: come stareste oggi se nessuno si fosse mai preso la briga di sapere qualcosa? Stareste nelle caverne al freddo sperando che un fulmine accenda un fuoco.

Chi dice che il sapere è inutile, che tanto più sai meno sai, è solamente una persona che ha paura di vivere. Quindi si gode tutto quello che sa grazie allo sforzo di altri e poi inventa una filosofia in cui lui è felice così, senza bisogno di sapere. Ma intanto per dire sta minchiata il post su Facebook lo fa, l’automobile la guida, il cibo cotto lo mangia, i jeans li indossa. Beata ignoranza de che?!

E allora eravamo qui, proprio sul concetto di beata ignoranza, e io gli dissi appunto una cosa del genere: “ma che senso ha? Uno usa il telefono ma non ha idea del perché dall’altra parte si sente. Uno sente un cd e non ha idea del perché si diffonde una musica. Uno guarda la tv e non ha idea del perché si vedono le immagini.”

E lui ridendo mi disse: “ah per me la televisione è magia! Per me è folle che spingo un pulsante e appare la roba sullo schermo!”

Questa frase mi è rimasta molto impressa perché è molto vera. Ogni volta che accade qualcosa che non sappiamo come funziona per noi è magia. Essere un mago significa fare qualcosa che chi hai davanti non capisce com’è possibile che tu faccia.

Un tempo si credeva nella magia ed era una cosa molto buona perché almeno era chiaro che, se volevi sapere come funzionava qualcosa che non conoscevi, dovevi studiare.

Oggi non crediamo più alla magia e il risultato è che usiamo il 99% di ciò che abbiamo a disposizione senza neanche più domandarci da dove viene e come funziona. Diamo tutto per scontato. È diventata la nostra principale abitudine.

E quando sei abituato così, quando sei abituato a dare tutto per scontato, indovina che succede? Che dai per scontato anche te stesso. Lo fai in continuazione. Dai per scontato che ci sei, dai per scontato che funzioni. Ma non sai né perché ci sei né fino a quando ci sei né, tantomeno, perché e come funzioni.

E così un modo di funzionare equivale a un altro. E per te è impossibile anche solo sospettare che ci sia un funzionamento corretto e uno improprio.

Le grandi case produttrici di smartphone hanno introdotto la limitazione di tempo di utilizzo del telefono. La puoi attivare se ti sei reso conto che il telefono ti sta comandando, notificandoti ogni secondo qualcosa e facendoti stressare in continuazione. Hanno inserito questa funzione perché molte persone non riescono a staccare la spina se il telefono continua a essere presente.

Sentono che il mondo chiama e bisogna rispondere. Quando il mondo chiama è giusto rispondere. Ma è giusto rispondere nel modo appropriato. Cioè avendo le energie adeguate per farlo. Altrimenti la risposta diventa meccanica, perché non ci sono abbastanza energie per una risposta consapevole. Non dipende dalla tua volontà.

Le tue energie non dipendono dalla tua volontà. La tua volontà dipende dalle tue energie.

Per avere le energie sufficienti devi innanzitutto ricaricarti correttamente. Il telefono va ricaricato. La terra va ricaricata. Ci hai mai pensato? Se la terra non si esponesse al sole ciclicamente (giorno notte) ma costantemente, avremmo zone artiche e zone desertiche. E basta. Non ci sarebbe la possibilità di sviluppare la vita. Al massimo ci sarebbe la vita in fase embrionale.

Tu hai bisogno di ricaricarti. Ma non ti ricarichi solo dormendo. Ti ricarichi costantemente. Il cuore funziona con una fase di carico e una di scarico. I polmoni funzionano così. Ogni singolo pezzetto e ogni singolo sistema funziona ciclicamente dentro di te.

Tu lo sai che hai un ciclo nasale che dura normalmente 1 oretta? Respiri da una narice per volta e cambi narice ogni ora circa. Non lo sai? E dove stai? Non sei con le tue narici? Le narici hanno la funzione di filtrare e preriscaldare l’aria e quindi si seccano facendo questo lavoro. Se lavorassero in contemporanea, praticamente sarebbero sempre secche e non riuscirebbero a svolgere il proprio compito e tu staresti male. Ma loro sono molto intelligenti e quindi si alternano. Mentre una lavora l’altra riposa e si umidifica di nuovo.

“Ma alla fine che mi cambia saperlo? Tanto funziona lo stesso, anche se non lo so.”

Certo che funziona lo stesso anche se non lo sai. Tutto il tuo organismo funziona a livelli esagerati senza che tu lo sappia. Il tuo corpo è la tecnologia più avanzata in assoluto che esiste sulla terra, di certo ha un’intelligenza molto elevata per svolgere correttamente tutto il proprio funzionamento. Sicuramente più elevata della tua, cioè di quella intellettuale che tu credi essere la tua unica intelligenza.

L’intelligenza intellettuale è l’intelligenza che ti permette di diventare consapevole di te stesso, del tuo funzionamento. Non potrà mai essere superiore all’intelligenza che crea costantemente e tiene in vita il tuo corpo. Al massimo potrà diventare uguale nel momento in cui sarai al 100% consapevole di te. Ma questo accade solo se rimani costantemente con la domanda: ci sei? Chi sei?

E se sei consapevole di te al 100% puoi usarti al 100%. Puoi essere chi vuoi e fare ciò che vuoi veramente. Puoi essere felice.

Se invece ti convinci che l’intelligenza che sperimenti ogni giorno sia il massimo. Se credi già di sapere tutto quello che c’è da sapere. Smetti di cercare. Smetti di accogliere la vita nella sua totalità. E ti rinchiudi nei tuoi limiti. E inizia la guerra interiore che tu stesso hai iniziato: ti poni dei limiti e poi li combatti perché ti senti schiavo. Ma stai facendo tutto da solo, se non vedi questo non vincerai mai.

La vita è inclusiva. L’amore è inclusivo. Se sei esclusivo, odii la vita. Se sei esclusivo sei morto e devi ancora nascere.

LA SITUAZIONE IN CUI TI TROVI ORA

Perché ti sto dicendo tutto questo? Perché le cazzate che ti sei raccontato fino a ora non ti salveranno.

Quando sei in una situazione normale, cioè una situazione in cui le cose non stanno cambiando molto, le abitudini che hai appreso in qualche modo ti fanno andare avanti, almeno nella vita esteriore.

Lavori, guadagni, prendi sto cazzo di mutuo del cazzo, vai in vacanza. Dentro i problemi continuano, perché un’abitudine è solo una memoria. Se vivi nelle tue memorie non vivi nel presente. E quando non sei dove dovresti essere, stai sempre male.

Ma quando la situazione è straordinaria, ecco che anche il fuori collassa. E se non ti prendi la responsabilità di ciò che accade, collasserà sopra la tua testa.

Non puoi più continuare a trastullarti. La verità è che il vecchio è già crollato e stiamo solo vedendo le macerie affiorare dal polverone che si è alzato. Non ti aiuterà il governo. Non ti aiuterà il tuo continuo lamentarti. Non ti aiuteranno quei diritti illusori che credi ti siano dovuti.

SOLO TU PUOI AIUTARE TE STESSO IN QUESTO MOMENTO

Non sei solo. Ma devi comprendere che stai vivendo al contrario. Devi comprendere che cerchi aiuto da chi sta solo continuando a distruggere tutto perché non è capace di fare altro. Devi comprendere che stai dando via tutto il tuo potere personale per un tozzo di pane secco.

Non sei solo. Ma devi aprire gli occhi e vedere con chi lavorare, perché e come.

Devi aprire gli occhi e uscire dalla dimensione psicologica in cui non fai altro che tirarti le seghe. Quella in cui i tuoi pensieri sono più importanti di ciò che esiste nella realtà. Quella in cui il tuo dramma è che non puoi vedere i tuoi cari. Svegliati! Se continui a vedere le cose al contrario a breve vedrai i tuoi cari morire di fame.

SMETTILA DI VIVERE AL CONTRARIO

Non è importante per te vederli ora. Per te è importante che ora stiano bene.

E come puoi farli stare bene? Prendendo in mano te stesso e iniziando a fare ciò che è necessario per ricostruire la ricchezza distrutta. Perché solo quando c’è ricchezza la si può distribuire.

Devi vedere le cose per quello che sono, senza più girarci intorno. Non c’è tempo per continuare a fare i giochetti da bambini. Devi diventare un vero uomo ora. Devi diventare una vera donna ora. Perché ho bisogno di te. Tutti hanno bisogno di te.

Un problema è reale solo quando esiste una soluzione. Quindi per te un problema è reale solo quando tu sei la soluzione. Se non sei la soluzione a un problema per te quel problema diventa semplicemente situazione. E una situazione va solamente accettata. E va capito dove metterti per non subire danni.

DEVI CAPIRE DEFINITIVAMENTE DA CHE PARTE STARE: CON TE O CONTRO DI TE?

Per farlo devi osservare le cose per quello che sono, senza giustificazioni, senza scuse autocelebrative. Quando osservi le cose per quello che sono immediatamente sai se dipendono da te oppure no.

Se dipendono da te: tu sei la soluzione. Quindi rimboccati le mani e lavora.

Se non dipendono da te: per te sono solo situazione. Quindi decidi dove metterti e lascia che altri facciano ciò che è necessario. Perché c’è sempre chi può risolvere un problema su cui tu ora non hai potere.

La tua vita è solamente tua responsabilità. Dipende solo da te riconoscerlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *